Storia
Fondato nel 1884, il Museo Archeologico Provinciale dell'Istria fu la prima istituzione museale costituitasi nella regione. Le sue collezioni comprendevano scoperte e donazioni provenienti da siti archeologici non solo del territorio parentino ma di tutta l’area istriana.
Negli anni ’20 del Novecento la maggior parte dei reperti archeologici furono trasferiti da Parenzo a Pola, nell’odierno Museo Archeologico dell'Istria, mentre nel 1926 le collezioni rimanenti furono riorganizzate all’interno dell’esposizione permanente del Museo Civico d'Arte e Storia di Parenzo. La collezione archeologica, pur continuando a costituire un polo d’interesse centrale, venne inserita in un più ampio contesto museale, in cui il crescente interesse in quegli anni si era cominciato a concentrare anche su collezioni di beni di importanza storica e artistica di epoche successive.
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1952 il Museo venne riaperto con il nome di Museo della Contea, in seguito ribattezzato in Museo del Territorio Parentino. Da allora la missione e la visione museale si sono intrecciate sempre più indissolubilmente col territorio di Parenzo, allo scopo di ampliare e valorizzare in misura sempre crescente le collezioni di beni archeologici, culturali, storici, etnografici e artistici che tutt’oggi il Museo custodisce.